Catching Jordan - Miranda Kenneally
Volevo leggere “Catching Jordan” da una vita, anche se è uscito solo a dicembre. La trama mi ispirava tantissimo (come capita spesso) e ho pazientato parecchio. Finalmente sono riuscita a metterci le mani sopra e l’ho letto e l’ho amato.Jordan Woods è la figlia del grande Donovan Woods, il campione di football, e anche lei gioca. Infatti è il quarterback della squadra del suo liceo. Jordan però è una ragazza di diciotto anni, è il capitano di una squadra di soli ragazzi, ma al contrario di quello che si potrebbe pensare la seguono, la rispettano e la considerano una di loro perché ha delle qualità fenomenali. È odiata dalle cheerleaders anche perché Jordan ha abbandonato qualsiasi pretesa di essere una ragazza. Ma quando arriva in città Ty Green dal Texas a mettere a repentaglio la sua posizione, i suoi ormoni si risvegliano e si lanciano su Ty. Ma Jordan è spaventata, vuole giocare a football e entrare nell’università dell’Alabama. E quando anche il suo migliore amico inizia ad agire in modo strano capisce che c’è qualcosa che non va e deve correre a riparo e investigare seriamente su chi è e cosa vuole fare.Jordan. E’. Troppo. Forte. Really! È un personaggio che ho semplicemente adorato sia per il modo di fare sia per come ci viene presentata nel racconto. Jordan vive da donna in un mondo che è prettamente maschile e che lascia poco spazio alle ragazze se non per le cheerleaders. E invece Jordan è un grande quarterback e un fantastico capitano. Per farcela bisogna avere forza e carisma e queste qualità di certo non mancano a Jordan insieme a ironia e senso dell’umorismo. Ma non sempre le cose vanno come si vorrebbe. C’è sempre qualcosa che si mette in mezzo e rischia di rovinare il lavoro che si porta avanti da una vita. Il padre per esempio è un campione, sostiene il fratello maggiore di Jordan, Mike che è al college a giocare con il Tennessee e tutti i ragazzi che ruotano intorno a Jordan, compresi Henry, il suo migliore amico e Ty una grande promessa del football. Ma non è mai andato ad una partita della ragazza e non riesce a far pace con il fatto che Jordan voglia davvero giocare a football perché le piace, anche se è un mondo violento, anche se rischia di farsi male. Ma abituata a trascorrere il proprio tempo con i ragazzi, ancora non è riuscita a capirli, e risulta ingenua e cieca di fronte alla realtà. Finché non le viene presentata davanti ci cammina intorno perfettamente ignara di come stanno le cose.Ty invece mi è risultato antipatico fin dalla prima comparsa e seppure gli sono vicina per il suo dramma (che non vi anticipo) non riesco a concepirlo. Vero maschio alfa seppur sembra sostenere Jordan e ammirare il suo gioco alla fine la rimprovera e non la sostiene fino in fondo.Al contrario invece ho semplicemente adorato Henry sia per il suo modo di fare che per la sua descrizione. Henry è il migliore amico di Jordan ma è evidente fin dall’inizio che è molto di più. Super hot anche lui, d’altronde gioca a football cosa ci si aspetta?, è con la ragazza in ogni situazione, la sostiene e le è vicino. Salvo poi rendersi odioso con la sua gelosia. Non che lo si possa biasimare, ma quando Jordan ha più bisogno di lui non c’è. Ma non riesco ad avercela con lui ed è talmente il good boy che ogni ragazza vorrebbe avere al fianco per condannarlo.Ho molto apprezzato il lavoro della Kenneally sia per come ha lavorato con la trama, i conti alla rovescia e dopo gli eventi più importanti della storia hanno contribuito a far crescere la tensione, sia per la caratterizzazione dei personaggi. Anche l’ambientazione del campo di football è impressionante così come la descrizione delle partite e l’utilizzo del linguaggio specifico del football. Io non ne capisco niente ma ha contribuito ad immergere nell’atmosfera e ad avvicinare alla storia, anche se dicono che il vero sport americano sia il baseball. La romance presente all’interno della trama viene completata e approfondita proprio dallo sport, perché Jordan è prima di tutto il quarterback e poi una ragazza e i suoi sentimenti vengono sempre dopo gli allenamenti, le partite, il suo sogno di giocare per l’Alabama. Anche perché Jordan vuole entrare a giocare nei professionisti come suo padre. Mica niente.Il dettaglio da non dimenticare? Mmm probabilmente il lago e i sassi. Cosa voglio dire? E leggete e scopritelo.A ottobre esce il nuovo libro della Kenneally e io non vedo l’ora. Intanto vi consiglio vivamente “Catching Jordan” una vera rivelazione, esplosiva, divertente con un tocco sportivo che non guasta mai. E se io non amo lo sport, ma sono sportiva nella vita e l’ho apprezzato sono certa che lo farete anche voi.