Playing the Maestro - Aubrie Dionne
“You two should go out,” Violet blurted, sticking her baton down her pajama shirt.Sono stata contattata qualche settimana fa da Barbara Hightower una pubblicista della Entangled Publishing, che mi chiedeva se mi andava di leggere una nuova romance che stava per uscire “Playing the Maestro” di Aubrie Dionne. Chi mi segue lo sa, io adoro una bella contemporary romance e generalmente non riesco mai a dire di no alla lettura di una valida storia d’amore. Mi sono subito affrettata ad accettare e devo dire che non me ne sono pentita. Non posso far altro che ringraziare immensamente la Hightower per avermi scelta. Da lì il passo è stato breve per partecipare ad blog tour organizzato da “Reading Addiction”. Sono veramente molto felice di parlarvi di questo libro.Melody Mires è una flautista nella Civic Symphony di Easthampton, un’orchestra leggermente in crisi, in cui arriva un nuovo direttore Wolfgang Braun, direttamente da Berlino. Mentre Wolf cerca di dimenticare la sua ex e di salvare a qualunque costo tutti i musicisti, Melody deve salvare la sua fonte di guadagno principale, e tra i due l’attrazione è istantanea. Riusciranno a salvare il loro lavoro e l’orchestra? Se non lo avevate ancora capito questo libro è ambientato in un ambiente molto specifico, dove i personaggi principali vivono e respirano musica. La Dionne come avete letto è una flautista come Melody e questo l’ha aiutata a rappresentare in modo molto efficace e molto vero le emozioni che prova la donna mentre suona. Ci sono dei momenti molto intensi di quando si svolgono le prove, in cui sembra di stare proprio lì, a contatto con le note e la melodia che si sprigiona. E il tutto guidato dalla saggezza e dalle mani capaci di Wolf. Narrato in terza persona ma da entrambi i punti di vista la musica è molto importante, ma fa da colonna sonora alla conoscenza tra i due protagonisti.Melody è una ragazza che ha deciso di dedicare la sua vita alla musica, inseguendo il suo sogno. Non è facile arrivare al successo in un mondo molto competitivo come quello della musica classica e delle orchestre, dove ottenere un posto è molto difficile e un traguardo molto importante. Melody fa anche altri lavori per mantenersi, come l’insegnante per adolescenti di musica e suona ai matrimoni, sacrificando la sua vita amorosa in nome della dea musica che le riempie la vita. Sembra vivere la vita familiare attraverso la sorella Laini, suo marito Derek e la loro figlioletta Violet, adorabile, che mette in parecchie situazioni imbarazzanti Melody. Dal cuore d’oro, si avventura in relazioni insignificanti che durano il tempo di un respiro, sempre con uomini all’interno dell’ambiente musicale. E quando decide di darci un taglio ecco che compare Wolf.Il direttore è un uomo tutto d’un pezzo, con la sua integrità e i suoi valori che si mette in gioco per ottenere quello che vuole. Partito dalla Germania per sfuggire ai ricordi e al fallimento della sua relazione si ritrova in America da solo e deciso a rimanerci, senza invischiarsi in una nuova storia. Ma quando conosce Melody si rende conto che non può resisterle. Generoso, altruista, pronto a dedicarsi ad una buona causa, è deciso a salvare l’orchestra, che sta avendo dei problemi economici, a qualsiasi costo, anche quello di sacrificare sé stesso. Un uomo affascinante e che sa il fatto suo, dal corpo da modello e la pronuncia strana si avvicina subito alla flautista e in poco tempo è amore. Starà ad entrambi il compito di far funzionare la relazione anche se proibita e pericolosa. Il particolare da non dimenticare? Una tartaruga di peluche e una serie di bacchette magiche.Estremamente interessante, non avevo mai letto un libro su un argomento così particolare, considerando che non amo particolarmente il flauto. Sono di quella generazione costretta a suonarlo alle scuole elementari e medie senza averne una reale conoscenza e non avendo un orecchio musicale, continuavo a fallire miseramente. Il mio maestro di musica delle elementari era sgarbato e saccente e continuava a rimproverarmi per le mie evidenti incapacità. A parte questo “Playing the Maestro” è una lettura rilassante e piena di emozioni potenti sprigionate da una buona opera classica. E come primo tentativo, posso sicuramente affermare che la Dionne ha centrato l’obbiettivo.Buona lettura guys!Io ringrazio immensamente Barbara Hightower per avermi concesso l’opportunità di leggere questo libro in anteprima in cambio della mia onesta opinione. Grazie immensamente. Se volete leggere la mia intervista a Aubrie Dionne andate sul mio blog:http://pleaseanotherbook.tumblr.com/post/45908174052