Review


“Uses for boys” è finito nelle cose da leggere perché lo stavano leggendo alcune ragazze che seguo su Goodreads e mi ero detta perché no? Per mia fortuna l’ho trovato su Netgalley e mi sono subito precipitata a leggere. Purtroppo mi sono ritrovata davanti un libro che non mi è piaciuto come avrei voluto, che non sono riuscita a capire e che mi ha delusa. Devo dire che avevo molte aspettative e mi ero immaginata un certo tipo di libro che purtroppo non si è rivelato tale. Anna racconta la sua storia da quando è una bambina fino a quando compie sedici anni. All’inizio ci sono solo lei e la madre e rappresentano tutto l’una per l’altra. Ma quando la madre inizia a passare da un matrimonio all’altro e devono trasferirsi a Portland, Anna si ritrova sempre più sola e deve fare i conti con l’altro sesso che diventa una sorta di sfida pazzesca nel mantenimento della sua integrità e la ricerca della sua felicità. Ma non sempre la felicità viene dall’esterno. Uno dei problemi del libro a mio avviso è la brevità dei capitoli, e la scelta narrativa di raccontare solo flash della vita di Anna frammentati dalla ripetizione quasi ossessiva della sua infanzia. Ogni step viene incorniciato dalla stessa scena che si svolge con la madre, sottolineando il concetto che esiste una storia che sia solo la loro e l’incapacità di Anna di essere intera. Ogni passo è veloce e lascia l’ennesima cicatrice nel cuore già fragile della ragazza. La mancanza di una figura paterna stabile e amorevole riduce i rapporti di Anna con l’altro sesso come mere opportunità per sentire qualcosa o un puro rapporto di convenienza, come quando si trasferisce nell’appartamento con Josh. Avendo una vita familiare anomala, la madre infatti dopo l’ennesimo divorzio non c’è quasi mai a casa, lavorando per ottenere l’ennesimo uomo, Anna è sola e conduce una vita che la allontana dagli altri ragazzi della sua età. È atroce leggere di come perde la sua innocenza su un autobus, di come si libera della sua verginità quasi fosse un ostacolo e si regala a ragazzi che la ignorano e la umiliano. Nonostante questo è una ragazza estremamente forte, che non si arrende, che in qualche modo desidera una vita migliore. Anche quando lascia la scuola ha comunque il desiderio di non arrendersi, lo fa cercando un lavoro e bramando un’indipendenza che le consenta di recidere anche l’ultimo brandello di contatto che ha con la madre. E il rapporto tormentato che ha anche con lei, le impedisce di forgiare dei rapporti di amicizia autentici. L’unica eccezione è Toy anche lei in qualche modo una outsider della sua generazione o perlomeno degli altri ragazzi che la circondano. Alla ricerca sempre di abiti speciali in negozietti sperduti della città si inventa una vita che le permetta di evadere dal degrado psicologico che le impone la sua. Ma non può scappare a lungo, le bugie si moltiplicano e prima o poi cascano a terra. L’ultimo personaggio davvero importante per forgiare l’anima di Anna è sicuramente Sam, un ragazzo della sua età, che ha una vita normale fatta di scuola, compiti, cene con la famiglia e passeggiate in centro che la cattura alla sprovvista e arriva dritto al suo cuore. Con Sam Anna non può fingere, non può nascondersi dietro al sesso, deve regalargli emozioni autentiche che le tolgono il respiro. Non è facile per lei avere persone che si preoccupano del suo stato di salute e della sua capacità di essere felice. Intelligente, dolce, il classico ragazzo della porta accanto che può davvero fare la differenza.Lo sfondo è quello di una città molto grande in cui Anna si perde e si confonde in mezzo ad altre vite e può condurre la sua esistenza di striscio senza grandi impegni. I luoghi simbolo sono la casa della madre al presente e l’appartamento dove vivevano quando lei era piccola, una sorta di nido che le consente di sentirsi al sicuro anche quando tutto intorno a lei si riduce in macerie.Il particolare da non dimenticare? Una serie di immagini ritagliate dai giornali.Il mondo di Anna è un mondo fragile e difficile, in cui la sofferenza e l’abbandono sono all’ordine del giorno. Sopravvivere è difficile ma la ragazza ci prova ogni giorno. Una storia toccante ed estremamente cruda, chissà quante ragazze sono costrette a vivere così. Spero che prima o poi possano trovare la felicità e non abbandonarsi alla disperazione.Buona lettura guys! Ringrazio Netgalley e St. Martin Griffin per avermi concesso l’opportunità di leggere questo libro in anteprima in cambio della mia onesta opinione.Recensione anche sul mio blog:http://pleaseanotherbook.tumblr.com/post/44618425749