Review


“The legacy of Eden” l’ho scoperto per caso in uno di quei momenti in cui aggiungo libri a matto senza prestare particolare attenzione, anche se forse in questo caso forse ci voleva. Mi sono lasciata convincere ad iniziare la lettura per via del fatto che si tratta di una storia familiare dagli inizi del novecento ai giorni nostri e c’era una matriarca con una forte influenza. La storia effettivamente è interessante anche se non è riuscita a prendermi come mi aspettavo.Meredith è l’ultima erede di una grande famiglia gli Hathaway proprietari di una fattoria Aurelia nel bel mezzo dello Ohio. Dopo che l’ultimo abitante è scomparso distruggendone il fasto Meredith deve tornare nella casa per recuperare gli oggetti che le sono più cari mentre percorrerà in un viaggio nella storia della famiglia. A partire da Lavina, la nonna alla sorella Ava in una rivelazione che non farà altro che sconvolgere il lettore, impotente di fronte ad una catastrofe annunciata. Ma il peso dei rimorsi non è facile da trasportare.Devo dare merito a Nelle Devy di aver costruito una storia organica che si sviluppa in un grande arco temporale, caratterizzando i vari personaggi in modo coerente e completo. Ognuno ha una personalità diversa, che contribuisce a formare una famiglia complicata e disfunzionale sempre guidata dagli schemi della matriarca. Uno dei difetti del libro è la narrazione estenuante e spesso molto lenta che indugia su particolari che contribuiscono ad arricchire la storia ma spesso inutili ai fini della narrazione. Alcuni episodi delineano i personaggi in modo minuzioso anche quando non sarebbe necessario.La cosa che ho apprezzato di più però è la grande importanza dei personaggi femminili i veri fautori delle vicende e che eclissano inevitabilmente i personaggi maschili spesso deboli e incapaci di prendere decisioni forti. Lo stesso Cal Hathaway, il marito di Lavinia che appare all’inizio come un duro, alla fine si lascia manipolare un po’ da tutti e soprattutto dalla primogenita Julia e da Lavinia stessa, vera anima di Aurelia e anche in qualche modo la causa della tragedia. Meredith racconta le vicende in prima persona, le sue e quelle delle sue sorelle Ava e Claudia, ma è l’unica a conoscere i fatti antecedenti alla sua situazione grazie ai racconti della nonna in punto di morte. Molto spesso si fa di tutto per conservare le apparenze, nascondere la testa sotto la sabbia e ignorare i problemi fino a che non esplodono in faccia con tutta la loro potenza. Tutti commettono degli errori, si lasciano trascinare nell’oblio ma tutti si aggrappano ad Aurelia come se potesse salvarli tutti, invece inevitabilmente sarà il catalizzatore di tutte le disgrazie.L’Ohio invece è lo sfondo perfetto per una storia brutale e tradizionale, di quelle legate alla terra e alla campagna. Con i suoi campi coltivati, la sua vita di provincia, la chiusura di gente che nasce e muore nello stesso paese senza muoversi mai e capace di critica in modo atroce scelte sbagliate, rinfacciandole fino alla morte e rivangandole anche a distanza di anni, giudicando con una maschera ogni misero dettaglio. Aurelia potrebbe trovarsi in qualunque paese e se ne distanzia con una presunzione che farà solo cadere i suoi abitanti in modo più forte.Il particolare da non dimenticare? Una torta…perché? Leggete e scopritelo.Nonostante tutto consiglio la lettura di questo libro, di una storia che smuove le convenzioni e mostra i successi e le disgrazie di una famiglia vera, di quelle che si possono incontrare dovunque, perché ammettiamolo gli Hathaway sognano manie di grandezza, vogliono scappare ma alla fine sono tutti legati, senza via di scampo ad Aurelia. Un nome, una garanzia.Buona lettura guys!Ringrazio Endweiss e Harlequin Mira per avermi concesso l’opportunità di leggere questo libro in cambio della mia onesta opinione.Reecensione anche sul mio blog:http://pleaseanotherbook.tumblr.com/post/34349529866/the-legacy-of-eden-by-nelle-davy