Review


Appena terminato “Fifty shades of grey” mi sono subito precipitate a procurarmi il seguito perchè la fine è talmente pazzesca e lascia con il fiato sospeso che la curiosità è troppa.La vicenda prosegue esattamente da dove si conclude il primo capitolo della trilogia. Ana Steele è stata assunta come assistente di un editore, Jake Hyde, in una piccola casa editrice e deve convivere con il fallimento della sua relazione con Christian Grey. Mentre il suo capo diventa sempre più amichevole Christian la contatta per ricordarle la mostra del suo amico fotografo José e le propone di accompagnarla lo stesso. La mostra è l’occasione per chiarirsi e tornare insieme, questo però non vuol dire che i problemi sono risolti. Nel frattempo sopraggiunge la minaccia di una donna che li perseguita. Mentre scopriamo sempre più dettagli sul passato di Christian, Ana deve decidere se trascorrere il resto della sua vita con l’uomo che ama e capire se è davvero la donna giusta per lui.La James non perde un colpo e la storia tra Ana e Christian continua ad affascinare e ad incantare mostrando un lato nascosto dell’uomo che continua a rivelarci dettagli della sua difficile infanzia. La sua paura di essere toccato, il perché del suo stile di vita, il bisogno spasmodico di tenere al sicuro Ana e coloro che ama fino alla mania del possesso. In un modo o nell’altro Christian inizia davvero a capire che cosa dignifica amare ed essere amato perché Ana lo costringe a confrontarsi con le sue priorità, con chi è davvero e che cosa vuole dalla sua vita. Non solo per essere felice ma anche per rendere felice Ana. Mentre continua a far sfoggio della sua ricchezza, si rende conto che è stato per lungo tempo un uomo profondamente solo e anche le sottomesse che ha avuto e Mrs Robinson non gli hanno permesso di colmare il vuoto lasciato dalla sua madre biologica. Christian si considera immeritevole di amore e continua a scappare da coloro che ama. Ana lo mette di fronte alla responsabilità di essere forte e di non cedere oltre.Anche Ana continua a crescere, in fondo ha solo 21 anni, e a capire che cosa vuole e cosa fare per calmare e avere a che fare con Christian che non è di certo un tipetto facile.Ma la loro storia d’amore non fa altro che approfondirsi.Mrs Robinson, la cara Elena, ha un ruolo fondamentale in questo libro, più che nel primo, perché finalmente mostra il suo vero volto. E si può avere aiutato Christian a destreggiarsi con la sua rabbia ma non gli ha mai permesso di affrontare suoi fantasmi e superare in modo costruttivo la sua terribile infanzia. Le sue continue apparizioni fanno perdere sempre più le staffe e quando finalmente fa la fine che merita non si può che esserne contenti.Non voglio aggiungere molto altro perché questo è un libro che parla da solo, va letto senza mai lasciarlo andare sempre sul filo del rasoio.La James continua con lo stile che ha caratterizzato “Fifty shades of grey” con l’inconfondibile schiettezza di Ana, la sua ingenuità ma anche la sua forza, i suoi atti minatori e anche la sua ironia. I personaggi che popolano la sua interiorità e che creano sempre delle scenette divertenti che smorzano la tensione e la rendono molto più sostenibile. Le scene più fisiche la fanno sempre da padrone anche se da un lato perdono in durezza, mano a mano che Christian diventa più consapevole dei suoi sentimenti. Troppo adorabile.Il particolare da non dimenticare? Mmm probabilmente il portachiavi. Cosa significa? Leggete e scopritelo! Ora aspetto con ansia di mettere le mani su “Fifty shades freed” il nuovo libro, che chiude la trilogia e sono certa che si rivelerà super esplosivo non solo per come finisce il secondo ma anche perché Christian è “sex on legs”…parola di Ana.