Review


“I’m going to have coffee with Christian Grey… I hate coffee.” “Fifty shades of grey” nasce come fanfiction, che ho avuto il piacere di leggere nel 2010 e che la James ha trasformato in un libro. Dire che ero curiosa di leggere il risultato finale è dir poco, ma fino ad ora non ne avevo mai avuto l’occasione.Anastasia Steele, aka Ana, sta per laurearsi in letteratura all’università di Washington e viene convinta a sostituite Kate, la sua coinquilina, in un intervista a Christian Grey CEO della Grey Corporation, un uomo che ha creato dal nulla il suo business. L’attrazione tra i due è immediata ma Ana non da che Christian non è solo il più giovane e ricco bachelor di Seattle ma anche un Dominatore alla ricerca di una sottomessa, con un terribile passato alle spalle. Ana innocente e assolutamente indipendente riuscirà a tener testa a Grey? Riusciranno a superare i loro problemi?La romance è il segno distintivo del libro ed è inutile negarlo è super hot. Non si riesce a tenere lo sguardo lontano dalle pagine e la storia prende dalla prima riga. Io conoscevo la trama ma è stato un vero piacere rileggerla tutta. Incredibile.Ana è la tipica ragazza della porta accanto, con la testa sulle spalle e una passione per la letteratura e i romanzi inglesi ottocenteschi. Timida e impacciata riesce a tirare fuori le unghie e non si fa mettere i piedi in testa da Grey che pure le incute un certo timore. In realtà Ana è totalmente affascinata dall’uomo e vagamente attratta dal mondo che lui le fa scorgere, ma spaventata dalle ripercussioni che può avere su di lei. Grey non sembra capace di costruire una relazione al di fuori di quella che può ottenere dalla playroom dove può tenere sotto controllo tutto. Nonostante tutti gli avvertimenti che lui le lancia Ana si avventura nella gabbia del leone e inizia un viaggio su un cammino che non aveva mai neanche lontanamente preso in considerazione. Christian afferma chiaramente di essere “fifty shades of fuckedup” e non nega di trascinarsi un bagaglio interiore fatto di sofferenza, dolore e senso di ingiustizia, ma il suo comportamento imperioso, bossy, da “master of his universe” lascia spazio a momenti sereni, in cui è rilassato e carefree e dimostra la sua età. Ma Christian non nega mai di essere un dominatore e di sapere ciò che vuole un’Ana sottomessa e consenziente. A dispetto della sua paura la ragazza è disposta a provarci, salvo poi avere ripensamenti su ciò che significa davvero cedere a Grey che non fa nulla per nasconderle il piacere che prova nell’infliggerle dolore fisico. Ma dall’altro lato Christian non è solo il freddo uomo d’affari che insegue il piacere è anche un uomo che prova più di quello che lascia intendere e desidera davvero far funzionare le cose.Il corredo dei personaggi secondari: dalla famiglia di Christina Carrick e Grace i genitori e Eliott e Mia i fratelli, a Kate la coinquilina di Ana, José l’amico fotografo è vario e ben assortito e desidera solo il meglio per i due protagonisti.Taylor l’uomo fidato di Christian, una sorta di tuttofare, da guardia del corpo a fattorino, è uno di quei personaggi che non si dimenticano e che lascia la sua impronta nella storia.Il particolare da non dimenticare? Sicuramente la cravatta grigia che appare nella copertina, che è un simbolo fondamentale sia per Ana che per Christian e comparirà ripetutamente nella storia.La James ce la mette tutta per incantare e stupire il lettore e per incatenarlo alle pagine. Sia attraverso l’uso della prima persona e quindi raccontando la vicenda con gli occhi di Ana che inizia questo viaggio nell’oscurità di Christian, sia con la descrizione fantasmagorica di Christian stesso che dal colore degli occhi, passando per il vestiario (benedetti pantaloni) fino alla sua psiche è tutta un’ immensa sfumatura di grigio fino a che non arriva la luce di Ana.A settembre 2011 è uscito il seguito “Fifty shades darker” e il 19 gennaio uscirà l’ultimo capitolo della trilogia “Fifty shades freed” che muoio dalla voglia di leggere. Si parla anche di un film anche se in effetti l’idea non mi piace per niente, ma questa è un’altra storia.Buon…Grey!