The Stuttering Tattoo - Greg Logsted
“The stuttering tattoo” è rimasto diverso tempo congelato perché non riuscivo a proseguire, non so perché ma la storia non mi aveva preso per nulla. L’altro giorno ho deciso di sfruttare gli ultimi giorni prima che mi scadesse il galley per terminare la lettura, e la chance che gli ho dato non è andata proprio persa.Steven Bishop ha diciassette anni, vive con suo padre dopo che la madre li ha abbandonati in una piccola cittadina del Connecticut chiamata Tall Trees. La sua vita è piuttosto ordinaria, suo padre è un poliziotto, aiuta Carlos, un uomo dal passato torbido, in vari lavoretti e guida una motocicletta che ha completamente ricostruito da solo. Ma la sua vita viene sconvolta quando conosce Becky Moore una ragazza particolare che subito cattura la sua attenzione. Tutto inizia quando insieme trovano un braccio con uno strano anello al dito, un cerchio con all’interno un cuore e il numero 37 (il simbolo che si trova sulla copertina). Che cosa significa? E qual è il ruolo di Becky in tutta questa storia? Un mistero non semplice da svelare. Ok dalla copertina mi aspettavo un paranormal, quando l’ho richiesto non ho la più pallida idea di che cosa avessi in mente ma Greg Logsted è riuscito a stupirmi con una storia ben congeniata, che di YA non ha nulla. Anche se il protagonista è un adolescente, maturo e inquietantemente più grosso della sua età, le tematiche e lo svolgimento della storia sono molto forti, anche se trattate con leggerezza, ma non con superficialità. Ma devo dire che da un certo punto di vista è stato rinfrescante leggere di un protagonista maschile, è raro beccarli e Steven ha qualcosa di particolare che continua a toccarti durante la lettura. Non so se è il fatto che balbetta, la sua fissazione per il sodoku o per il fatto che è così indipendente, determinato e assolutamente in grado di difendersi. Ma soprattutto si lancia in una guerra di cui non conosce le regole solo per salvare Becky, che ammettiamolo conosce davvero da pochissimo tempo. Ma si sa come si dice al cuor non si comanda, e non c’è nulla che lo fermi, né il cammino di distruzione che lo segue come un’ombra, né le minacce alla sua vita. Ci vuole coraggio e determinazione per fare il cowboy ma anche avere al fianco persone che lo vogliono bene e lo aiutano. Il padre cerca in tutti i modi di dissuaderlo, ma alla fine non può fare nulla. Carlos al contrario lo sostiene in tutti i modi, considerando anche quello che faceva prima di arrivare a Tall Trees. La sua storia è interessante e il personaggio aggiunge fascino al racconto come Tony. Voglio citare anche il coach Chase che può sembrare un personaggio marginale ma che in realtà è collaterale al racconto e fondamentale per gli sviluppi della trama. Per non dimenticare Hank il proprietario di un bar fuori città che sarà di immenso aiuto per Steven, soprattutto quando lui nemmeno se lo immagina.L’ambientazione è curatissima e molto azzeccata, con la cittadina di provincia dove tutti conoscono tutti, dove un poliziotto è rispettato e coinvolto in molti aspetti della vita quotidiana e il coach dell’high school ha insegnato ad almeno due generazioni di ragazzi risulta credibile in maniera inverosimile e aiuta a creare la base necessaria per la forza del racconto. Gettare un mistero in questa sorta di paese è come gettare una bomba in un centro abitato, tutto viene sconvolto, tutto è sotto gli occhi di tutti, ma solo chi è capace di guardare e capire può raggiungere la verità. Molto più terribile di quella che ci si aspettava.Il particolare da ricordare? Perché è importante portarsi sempre dietro una chiavetta usb? Devo essere sincera e fare una confessione. Logsted è diventato una sorta di mito per me perché il gruppo di cui fa parte Becky “Gambit Queen” ad un concerto canta una canzone dei Coldplay, chi mi conosce e segue sa che sono una fan, ergo non potevo che finire la lettura. XDIo ringrazio infinitamente Netgalley per avermi dato l‘opportunità di leggere il libro in cambio della mia recensione.