Review


“Shut out” ha ricevuto la benedizione di Veronica Roth (Divergent) e Michelle Hodkin (The unbecoming of Mara Dyer) due scrittrici che amo davvero tantissimo, quindi gli ho dato una possibilità. Il libro è una rivisitazione, assolutamente in chiave moderna di Lisistrata la famosissima opera di Aristofane. Lissa (Melissa) Daniels frequenta il suo junior year ed è circa un anno che sta con Randy il quarterback della squadra di football della sua high school. La storia si incentra sulla rivalità storica che serpeggia tra i membri della squadra di football e i membri della squadra di calcio, rivalità iniziata dieci anni prima ai tempi del fratello di Lissa, Logan, e che continua anche se nessuno ricorda bene perché è iniziata. Lissa decide di farsi promotrice di un sex strike, uno sciopero del sesso. Le ragazze dei membri delle due squadre decidono di dare due di picche ai ragazzi finché la guerra non avrà fine. Lissa però non aveva messo in conto la reazione di Randy, il ritorno in scena di Cash, il mediano della squadra di calcio, e il rapporto con le ragazze con cui si allea. Fino a che l’iniziativa si trasforma in una sorta di vendetta personale. Meno male che ci sono la migliore amica e un’amica ritrovata dal passato.Ora se l’idea alla base è buona e ho apprezzato gli sviluppi della trama i personaggi sono assolutamente piatti e non danno niente di più di quello che già si sapeva. Lissa la protagonista è l’ennesima ragazzina che non sa quello che vuole, incapace di vedere la realtà, che preferisce crogiolarsi nei fraintendimenti che agire attivamente. Segnata da un terribile incidente che le ha portato via la madre e ha messo suo padre su una sedia a rotelle, la ragazza ha sviluppato diverse manie. Ma oltre a ciò non riesce ad emergere davvero. Ho apprezzato molto di più Chloe la sua migliore amica, fresca, assolutamente imprevedibile, sicura di sé e capace di parlare in ogni momento e di reale conforto per Lissa. Tutti la considerano una donnaccia perché cambia ragazzo ogni due e tre, ma in un momento di analisi riusciamo a capire perché e non si può non amarla. Un altro personaggio che ho adorato è Ellen la sua ex migliore amica capace di passare sopra l’allontanamento e di schierarsi al suo fianco a prescindere.Randy è il solito badass, il figo della scuola che pensa che tutto gli sia dovuto, uno stereotipo vivente, che quando scopriamo di cosa è capace non siamo realmente stupiti. Nessuna parola in più per il personaggio che è fondamentale per lo sviluppo della storia, ma assolutamente insignificante. Anche Cash che dovrebbe essere la valida alternativa a Randy non spicca davvero. Ha alcune qualità invidiabili, si ammira la sua tenacia, ma non è davvero risolutivo. Di sport non si parla quasi per nulla se non di sfuggita sia perché a Lissa non potrebbe importare di meno, sia perché forse la scrittrice lo reputa inutile, io devo essere sincera avrei inserito qualche partita. Anche la guerra è solo accennata e devo dire che non ha il posto che avrebbe meritato. La scrittrice secondo me si è concentrata troppo sulla romance, lasciando da parte argomenti che potevano essere sviluppati di più, come pure la relazione di Logan, il fratello di Lissa, che lo porta ad allontanarsi. Un accenno di sfuggita, una risoluzione un po’ campata per aria che poteva essere ampliata di più.Il particolare rilevante? Gli “slumber party” a casa di una delle ragazze, a turno, dove ci si confida, ci si fa forza a vicenda e dove i ragazzi irrompono per far finire lo sciopero. In definitiva? L’idea è buona ma poteva essere sviluppata meglio.