The Pledge - Kimberly Derting
“The pledge” è uno di quei libri che bramavo di leggere da lungo tempo e nonostante i dubbi iniziali, sono strafelice di averlo letto. So good!Ludania è governata da una regina che ha forgiato il suo regno sulla divisione in classi dei suoi abitanti e sulla loro impossibilità di parlare qualsiasi lingua che non sia quella della propria classe. Ogni abitante appena sente una lingua che non è la sua deve abbassare il capo. Charlana, Charlie, è una figlia di un ristoratore, nella classe dei venditori, ogni giorno va a scuola con Aron e Brooklyn e aiuta i genitori nel proprio ristorante. La sua sorellina di quattro anni, Angelina, vive con loro ma non parla. Entrambe nascondono dei poteri di cui nessuno è a conoscenza, tranne i genitori. Un giorno in un club conosce Max, che inizia ad occupare tutti i suoi pensieri e qualche giorno dopo Xander. Intanto nel regno imperversa la guerra, un gruppo di rivoluzionari sta tentando di sovvertire il trono e Charlie nonostante tutto si ritroverà nel mezzo perché lei è la soluzione e la salvezza del regno.Kimberly Derting ha compiuto un ottimo lavoro nel creare una storia originale, unica e assolutamente imperdibile. Un distopia con i fiocchi. Anche se ero piuttosto scettica durante le prime pagine mi sono dovuta ricredere.Charlie è una protagonista molto ben descritta, priva di quelle mancanze che di solito non fanno amare le protagoniste di un YA. Inconsapevole, fedele a se stessa, incapace di abbandonare la sorellina, coraggiosa, in qualche modo incarna quelle qualità che la rendono degna di portare a termine il compito che l’aspetta. Una grande donna, gettata in pasto ad una realtà drammatica. In fondo nessuno si è dato la pena di rivelarle i segreti che la riguardano ma lei li vive senza drammi, con l’unico obiettivo di tenere al sicuro la sua famiglia. Non si lascia sedurre dal potere, dalla sete di vendetta, dalla possibilità di riscattarsi da una vita difficile. Ma accetta il suo ruolo anche quando tutto intorno a lei congiura per lasciarla a terra. Timida, a volte insicura, affascinata da Max, ma sempre in qualche modo assolutamente pura e legittima nelle sue azioni. Generosa come quando da il biscotto al servo nella scuola o come quando salva la vita a Sidney che l’ha insultata per tutta la vita perché di una classe inferiore.Max è l’uomo che si vorrebbe a fianco nelle situazioni di emergenza, ma non sempre riesce ad essere all’altezza delle aspettative. Bello, nipote della sovrana, forte, coraggioso, appassionato spicca anche per la sua inadeguatezza. In fondo il vero leader è Xander, anche e soprattutto perché Max è incapace di guardare oltre Charlie. Per lui esiste solo la ragazza, il resto è secondario, mentre l’altro uomo è focalizzato nel fine, nella salvezza del regno e quindi disposto a sacrificare di più. Love conquers all, l’amore conquista tutto, anche le ragazze reticenti. Ma Max c’è in ogni occasione importante ed è questo quello che in definitiva è più importante. L’aspetto narrativo che più ho apprezzato è l’ambiguità di questo personaggio. Impariamo a conoscerlo con Charlie e piano piano ci si fida di lui. Anche nei capitoli narrati dal suo punto di vista, messi in punti strategici della trama, siamo sempre in bilico, non sappiamo se Max fa davvero parte dei good guys e quando rivela la sua identità io sono caduta dal pero, come si dice in gergo. La svolta per me è stata imprevista e assolutamente azzeccatissima.Xander al contrario mi era subito balzato all’occhio per la sua vera identità e non ne sono stata assolutamente stupita. L’ho apprezzato molto soprattutto per la sua ruthless e la sua sfrontatezza, nonché per il suo modo ironico di parlare. Sempre presente a se stesso, controllato, fiducioso nella causa che porta avanti, combattivo e capace di far davvero la differenza.Angelina, la sorellina di Charlie rimane in assoluto la mia preferita, non solo per la sua dolcezza e quel suo portarsi sempre dietro il pupazzetto che le aveva regalato la sorella, ma anche e soprattutto per il suo ruolo centrale nella storia, se non ci fosse lei non si avrebbe uno sviluppo del genere. Quando finalmente parla è stata una gioia anche per me.Due sono gli aspetti che mi hanno fatto amare molto questo libro. Innanzitutto il ruolo delle donne. Le uniche capaci di governare sono le donne, la linea maschile di sangue reale non significa niente e i maschi vengono sacrificati in favore delle donne, più forti, più pure. Il reggente deve essere una regina altrimenti non ha credibilità con gli altri stati.L’altro invece è il ruolo della lingua, come questa venga utilizzata per controllare, per dividere e rendere più deboli i sudditi. Se non si è capaci di comunicare, non ci si può organizzare, non si può combattere, non si può arrivare al trono e distruggerlo. Un popolo organizzato è un popolo che reclama a gran voce i propri diritti. Un popolo diviso è più morbido e più facile da sottomettere.In uscita a novembre vi consiglio di procurarvene una copia, non ve ne pentirete, period.Io ringrazio Simon e Schuster per avermi dato la possibilità di leggere in anteprima una copia.