Anna Dressed in Blood - Kendare Blake
La prima volta che ho visto la copertina di questo libro ho pensato che fosse una storia di vampiri. Il titolo “Anna dressed in blood” lo faceva presumere, allo stesso modo. Siccome è da un po’ che i vampiri non richiamano più il mio interesse, avevo deciso di non leggerlo. Diamine aveva una copertina fichissima, il titolo mi intrigava…ma vampiri? No way. Poi la mia curiosità ha avuto il sopravvento, come al solito e ho scoperto che questo romanzo non ha nulla da spartire con i vampiri. E meno male perché sennò me lo sarei perso.“Anna dressed in blood” narra le vicende di Theseus Cassio Lowood, o meglio semplicemente Cas, un ragazzo di diciassette anni che per vivere fa il cacciatori di fantasmi come suo padre prima di lui. Gira il mondo, e soprattutto l’America, alla ricerca di spiriti malvagi che uccidono innocenti. Il suo compito è portarli in qualunque sia la dimensione in cui si arriva dopo la morte, con una sorta di pugnale (athame) un cimelio di famiglia visto che il padre lo usava prima di essere ucciso per eliminare i fantasmi malvagi. Grazie a Daisy, un vecchio amico, decide di andare a Thunder Bay, in Canada, per dare la caccia al fantasma di Anna Korlov, aka Anna dressed in blood. Qui piano piano mette insieme le vicende che l’hanno coinvolta, si trova degli amici, e deve affrontare un fantasma e non solo dal passato. E se credeva di farcela da solo, si deve ricredere…Ultimamente preferisco tantissimo leggere libri da una prospettiva maschile, non so perché ma lo trovo rigenerante. Magari le ragazze sono un po’ troppo, damigella in distress, e in qualche modo un ragazzo è più “prima tiro un pugno poi rifletto” ma è raro trovare una donna che descrive bene un ragazzo. Kendare Blake fa un buon lavoro, e Cas è davvero convincente e realistico. LA figura di Cas è interessante, è molto solo, prende il suo compito seriamente, ma è chiuso alla vita e alla esperienze che un adolescente dovrebbe fare. E’ un adulto, nel corpo di un ragazzo, che cerca di fare la cosa giusta, ma la sua ingenuità è disarmante. Non ha nulla del solito badass, anzi, è così soft anche se tira fuori le unghie quando c’è da combattere. Ma la cosa che rende Cas degno di assurgere a protagonista indimenticabile è la sua capacità di mettersi in gioco, di lottare e di amare Anna. Non si può non essere solidali con Anna, questa sedicenne strappata alla vita e costretta in una casa che diventa la sua prigione, è straordinaria. Viva, anche se un fantasma, in un modo in cui molti sono addormentati. Forte, con uno spirito di sacrificio e una forza di volontà invidiabili. Ma soprattutto molto sola. Una solitudini forgiata dai suoi crimini e dal suo senso di colpa. Solo Cas riuscirà in qualche modo a farla sentire meglio.Ho apprezzato molto il ritratto di Anna, il modo in cui il suo personaggio viene fuori e costruito in maniera sapiente e delicata. La sua storia è terribile, ma non si può non amare nella sua fragilità ma anche intrepidezza. È una forza della natura, non solo per quello che nasconde, ma anche per il modo in cui lotta per il ragazzo.I personaggi secondari Thomas, il miglior amico acquisito, che per una volta è quasi più in gamba del protagonista, con le sue battute, le sue capacità magiche, anche se imbranato e iper curioso è davvero molto interessante. Il nonno di Thomas che sembra sempre aleggiare sullo sfondo e poi se ne esce con un’affermazione che cambia tutto. Carmel che per essere una homecomming queen di una high school si rivela molto più intelligente e in gamba di quello che si poteva pensare. La madre con le sue capacità da strega bianca sempre in bilico tra essere una madre protettiva e una strega di sostegno al compito di Cas. E soprattutto Tybal, il gatto che avrà un ruolo importante. Povero piccolo. E vorrei citare anche Gideon…spero che abbia un ruolo più importante in seguito.Prima di leggere avevo tutte queste fantasie su Anna che fosse la protagonista, poi mentre leggevo Anna era il male, alla fine Anna è una ragazza che ha sofferto, è un personaggio a tutto tondo che non riusciamo davvero ad inquadrare fino alla fine.Un’altra cosa che ho davvero apprezzato del libro è il fatto che la Blake non gira intorno a nulla. La trama è lineare, non si hanno indizi seminati su cui scervellarsi e che non vengono rivelati se non in momenti assurdi della trama. Non si ha mai la sensazione di viaggiare sull’indefinito. Sappiamo chi è e cosa fa Cas, sappiamo cosa cerca e come lo raggiunge, conosciamo il suo obiettivo. E si veniamo a conoscenza di particolari di cui non sapevamo nulla nelle prime pagine, si ci sono colpi di scena, sennò che diavolo di libro sarebbe, ma la trama non nasconde nulla di più di quello che rivela mano a mano. Non è per intenderci come “The unbecoming of Mara Dyer” dove si aveva sempre la sensazione di vagare nel nulla, qui il terreno su cui ci si muove è solido. Interessante, da leggere. Lo consiglio e occhio ai fantasmi dietro di voi non tutti hanno Cas che cammina con loro.